Il Fungo Porcino (Il Re)

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Funghi Porcini

Il "Fungo di Borgotaro" è formato dal carpoforo allo stato fresco di quattro specie del genere Boletus (sez. Boletus secondo Moser) che nascono naturalmente nei boschi cedui e di alto fusto della zona geograficamente delimitata.

INei boschi situati lungo la dorsale appenninica e ricadenti nei Comuni di Albareto, Borgo Val di Taro e Pontremoli, la raccolta dei funghi è una consuetudine che si tramanda da molti secoli. Sono proprio queste zone infatti che, a partire dal 1934, sono indicate nelle raccolte di usi e consuetudini vigenti in provincia di Parma (edite dalla locale Camera di Commercio Industria e Agricoltura), come aree ove si produce il "Fungo di Borgotaro".
Per "Fungo di Borgotaro", nella tradizione e nel commercio locale, si intendono le quattro specie di porcino Boletus edulis, Boletus aereus, Boletus aestivalis e Boletus pinophilus.

Il prodotto è da tutti considerato superiore, per qualità organolettiche, olfattive ed aromatiche, rispetto agli altri porcini che, pur delle stesse specie, provengono da altre zone sia italiane che estere.
Il Fungo di Borgotaro, come è facilmente intuibile, è assai diverso dalle altre produzioni tipiche perché rientra tra gli ortofrutticoli ma non è “coltivato” nel senso classico del termine.
Nei depliant promozionali si insiste sulla dicitura “Prodotto spontaneo aiutato dall’uomo”; il fungo non viene coltivato come l’uva o allevato come gli animali, ma la sua nascita è in stretta relazione con fenomeni climatici e microclimatici che possono in parte essere condizionati dall’uomo.

La secolare attività selvicolturale dei proprietari boschivi, che curano i boschi con passione e competenza, contribuisce positivamente alla crescita del fungo più famoso e pregiato del mondo.
Ancora oggi questo prodotto si caratterizza per un aroma profumato e un "odore pulito, non piccante e senza inflessioni di fieno, liquirizia, legno fresco"; caratteristiche organolettiche di qualità e di pregio che lo differenziano da produzioni similari di altre zone.

La fama del Fungo di Borgotaro non è solo a livello culinario ma è anche legata alla passione di migliaia di cercatori provenienti da ogni parte d’Italia che frequentano i boschi del comprensorio nei mesi di settembre ed ottobre. Ed è per far fronte ad un indiscriminato assalto ai boschi, con conseguente distruzione dell’ecosistema fungo-pianta, che già negli anni ’60 le Comunalie, che rappresentano le maggiori proprietà boscate a vocazione fungina del comprensorio, hanno istituito, prime in Italia, apposite riserve per la raccolta dei funghi.

TRATTO DA FUNGODIBORGOTARO.COM